Io sono sempre più restio a scrivere,
perché vedo che la stragrande maggioranza degli articoli o dei commenti che
vengono pubblicati sono “di pancia” oppure rozzamente ideologici e di parte.
Poi mi è capitato di leggere l’articolo di Marcello Veneziani del 21 dicembre
su “La Verità”. Tale scritto tenta un bilancio di questi tre anni del governo Meloni.
Ho letto e riletto l’articolo, cercando un giudizio un attimino approfondito e
soprattutto cercando qualche riferimento a fatti, a decisioni prese dal governo,
ma niente da fare: solo generiche affermazioni adattabili peraltro a qualunque
tipo di esecutivo. Allora mi sono detto: “se questo, che viene considerato uno
dei massimi “pensatori” del centro-destra, può scrivere questo cumulo di
banalità, degno di una portinaia (con tutto il rispetto per le guardiane dei
condomini), che cosa mi impedisce di farlo anch’io?”.
L’articolo esordisce con la solenne
affermazione che “tutto è rimasto come prima”, dopo oltre tre anni di “Gioggia”.
Già questo mi lascia un po’ perplesso, in quanto, da misero insegnante di
economia politica, oltre che di diritto, ho sempre saputo che non esiste una
posizione statica, nelle questioni economiche: o si va avanti o si torna
indietro. Per esempio, se io prendo una pensione di 2000 euro e me la aumentano
di 3 euro mentre l’inflazione è all’1,8 per cento, non c’è nemmeno l’adeguamento
al costo della cita e io perdo 36 euro al mese. Sempre dando per scontato che
le cifre comunicate dall’ISTAT rispecchino la realtà effettiva dell’aumento dei
prezzi, perché se l’aumento dei prezzi fosse superiore ci perderei ancora di
più. Insomma, per esserci un aumento reale esso deve essere più alto del tasso
d’inflazione. Comunque, era per dire che la frase “tutto è rimasto come prima”
è la quintessenza del vuoto cosmico della ragione, quando non viene utilizzata
per dare giudizi sulla realtà ma solo osservazioni che non scontentino nessuno.
E soprattutto non scontentino i proprietari del giornale sul quale si scrive,
che potrebbero adontarsi per critiche più pesanti di qualche ovvio luogo
comune.
Ma venendo alla nostra Giorgia
nazionale, la prima constatazione da fare è che di “nazionale” lei ha fatto ben
poco: la sua preoccupazione principale, durante tutto questo periodo, è stata
quella di mandare soldi ed armi all’Ucraina, Paese che non fa parte né dell’UE
né della Nato. La difesa a tutti i costi di Zelensky, i baci e gli abbracci a
tale individuo losco non sono saltati un minuto. Qualunque scandalo ci fosse
stato, qualunque acquisto eseguito dal guitto eroinomane non hanno scalfito la
fede assoluta che la Meloni ha sempre riposto in lui. E che continua a riporre:
un'altra elargizione di 90 miliardi è stata recentemente decisa. Si dira’: ma è
un prestito! Come se il regime ucraino si fosse distinto per la correttezza in
campo economico e militare! Come se l’Ucraina non commerciasse nella rivendita
delle armi che le vengono date! Ma tamt’è: Giorgia ha deciso di stare dalla “parte
giusta” e contro la Russia in tutti i modi, facendo interrompere la fornitura
di gas russo e facendolo acquisire (liquido) ad un prezzo cinque volte
superiore. Però è gas “buono”, perché è “yankee”! Come sono “buoni” anche i missili
statunitensi, che Giorgia vuol far acquistare per 300 milioni di euro, come se
non avessimo armi a sufficienza!
E che dire dei contratti che ha fatto
stipulare dalla Leonardo per la vendita di armamenti per l’importo di 40
miliardi di dollari con gli Emirati Arabi Uniti? O quelli con la Turchia di
Erdogan, che va bene perché fa parte della NATO? Anche queste decisioni
consistono nel non far niente? Nel lasciare tutto come prima?
La realtà, che pochi vogliono
ammettere, è che con questo governo si è raggiunto un grado di bellicosità e di
attività di produzione di armi mai raggiunto nel dopoguerra; la Leonardo fa
ottimi profitti, ma la gente comune stringe la cinghia per arrivare alla fine
del mese. Con questo governo si è accentuato il processo di “proletarizzazione
del ceto medio”, per citare Marco Rizzo, e ciò è veramente paradossale con un
governo che in teoria sarebbe di centro-destra. Ma che ha favorito il sistema
bancario in maniera un attimino esagerata, tanto che tra le prime dieci imprese
italiane adesso figurano sette banche. E certo, molte grandi imprese non sono
più italiane, avendo trasferito la sede legale all’estero. Con questo governo
continua imperterrita la lotta delle banche al contante; in Italia sono sparite
le banconote da 500 euro e sono viste con grande sospetto quelle da 200 e
addirittura quelle da 100! Ciò non succede in altri Paesi: in Francia, ad
esempio, non hanno nessun problema ad accettare le banconote di grande taglio.
Si dirà: ma è per la lotta alle attività illegali! Con la scusa di contrastare
la malavita di penalizzano soprattutto le piccole e medie imprese, che sono il
fulcro dell’economia italiana. Si indottrina la gente sull’utilizzo dei mezzi
di pagamento elettronici, facendoli passare come necessari per essere “al passo
con i tempi”, mentre il contante sarebbe “antiquato”. E te credo, le banche
hanno fatto, nel 2023, 9 miliardi di euro di guadagno solo con le commissioni
relative ai bancomat e carte di credito! Un mio amico che gestisce un piccolo
ristorante con quattro dipendenti, mi ha detto che, se lui non dovesse pagare
le commissioni bancarie, avrebbe uno stipendio in più: potrebbe assumere una
persona in più.
Questo non significa “lasciare tutto
come prima”, perché ci si ingerisce nell’economia in maniera invasiva,
condizionando l’andamento del mercato. Come si condiziona l’andamento delle
attività favorendo le imprese cinesi, che sono considerate “al di fuori” delle
leggi italiane e non vengono sottoposte a controlli, potendo permettersi, loro
sì, di pagare immediatamente con i contanti anche l’acquisto di esercizi
commerciali o di immobili. Anche in questo caso la situazione, con il governo
Meloni, è addirittura peggiorata e siamo invasi da locali gestiti da gente dell’Estremo
Oriente.
Ma poi vogliamo parlare del milione
di euro dato ad una organizzazione terroristica islamica per il rilascio di una
italiana che peraltro si era convertita all’Islam? Questo è accaduto con
Meloni. E con Meloni si è raggiunto un numero di immigrati clandestini che ha
fatti impallidire le ondate precedenti: circa 300.00 in tre anni!
Però, a dire il vero, qualcosa mi
sembra cambiato, nella politica italiana: la faccia tosta di Meloni nel dire,
con estrema convinzione, tutto e il contrario di tutto a seconda delle
circostanze e nel fare esattamente l’opposto di quanto blaterato in campagna
elettorale. Nel non avere la minima coerenza ma nel non cercare nemmeno di “salvare
l’apparenza”, continuando ad affermare ipocritamente di fare l’interesse degli
italiani.
In sintesi, non riesco a capire il
vantaggio di avere un governo di centro-destra invece che un altro governo: l’argomentazione
più diffusa, da parte di coloro che devono a tutti i costi giustificare l’attuale
esecutivo, è che “se ci fosse la sinistra sarebbe peggio”. A questo riguardo mi
permetto di dare al governo un suggerimento per una proposta di emendamento
alla legge di bilancio 2026: uno stanziamento di fondi per la costruzione di
una statua ad Elly Shlein e a Giuseppe Conte. Senza di essi, infatti, la Meloni
non sarebbe ancora lì:
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